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International Association Against Psychiatric Assault

c/o Lawyer/Rechtsanwalt André Raeber, Hinterbergstrasse 24, 6312 Steinhausen, Schweiz/Switzerland

The association is a Human Rights organization that opposes psychiatric coercion and aims to abolish psychiatric coercive measures altogether, promoting the fundamental rights of self-determination, liberty, and human dignity.

Protesta
per la falsificazione della storia in una mostra in Germania
Martedì, 03 ottobre
Argomento Iniziative e incontri

Vi
trasmetto la traduzione dell’appello della IAAPA
(http://www.iaapa.ch ) al riguardo del fatto che in una mostra,
che si
svolgerà a Dresda, e chi si è già svolta
in diverse località negli
U.S.A., verrà fatta menzione degli uccisi durante la seconda
guerra
mondiale dal regime nazista, ma si occulterà il fatto che
decine di
migilaia di persone sono morte in istituti psichiatrici dopo la
fine del
regime Nazista.

Le
altre organizzazioni sono invitate a firmare questa petizione
di
protesta.
Vi preghiamo gentilmente di far passare questo messaggio sulla
vostra
mailing list.


Falsificazione della storia all'”Hygiene Museum”
Viene nascosto il fatto che oltre 20.000 persone sono state uccise
tra
il 1945 e il 1949

Invito
a partecipare alla protesta e a partecipare alla manifestazione

di protesta.

Il
museo “Hygiene Museum” a Dresda ospiterà la mostra
“Medicina della
morte” dal 12 ottobre 2006 al 24 giugno 2007(1).
Tuttavia in questa mostra vengono tenute nascoste le uccisioni
di massa,
compiute dal 1945 al 1948/49, di persone rinchiuse negli istituti

psichiatrici tedeschi che sono state fatte morire di stenti e
di fame.
Pertanto la storia viene falsata.
C’è stato un unico gruppo di vittime e c’è stato
un unico gruppo di
carnefici, che, rispettivamente, sono state uccise e che hanno
causato
le morti nell’intero periodo dal 1939 al 1949. Il metodo che è
stato
utilizzato per uccidere dal 1945 al 1949 è stato lo stesso
che è stato
utilizzato negli anni precedenti dal 1941 al 1945.
Queste uccisioni sono state descritte da Heinz Faulstich nella
sua
ricerca intitolata “Death by Starvation in Psychiatry 1914-1949″(2),
e
Ernst Klee le ha documentate nel suo film “Sichten und Vernichten”.

Facendo
un paragone con l’intera Germania, la zona Sovietica ha avuto
il
più alto tasso di persone uccise tra le persone internate
nei campi di
concentramento psichiatrico, come è stato provato da Heinz
Faulstich.
Quando si fa un confronto il tasso medio dei decessi al di fuori
dei
campi rispetto alla media dei decessi all’interno delle istituzioni

psichiatriche nella zona Sovietica, si vede chiaramente che il
tasso
delle morti negli anni dal 1946 al 1947 era del 24% all’interno
delle
istituti psichiatrici, mentre era solo del 2,1% e del 1,9%,
rispettivamente nei due anni, per le persone non internate e che

nell’anno 1949 il tasso dei decessi all’interno era ancora elevato
al 9%
da confrontarsi con il tasso all’esterno che era pari al 1,3%.
(3)

Il
totale delle uccisioni che sono state commesse dal personale medico

nelle quattro zone occupate nel periodo che va dal 1946 al 1948/49,
cioè
subito dopo la fine delle regole del Nazismo, ammonta a più
di 20.000
vittime.(4) In effetti, si deve piuttosto assumere che il numero
delle
vittime sia stato anche più alto. Le ricerche in questo
campo sono
tuttora in corso.
Gli alleati furono tuttavia dei liberatori, perché dopo
alcuni anni, in
base alle nuove norme del nuovo governo tedesco, il tasso delle

uccisioni nei campi d’internamento psichiatrico iniziò
in effetti a calare.
Considerando ora la zona Americana. In questa zona il 9,9% dei
pazienti
internati in istituti psichiatrici morì nell’anno 1946,
l’8,0% nel 1947
e il 6,8% nel 1948.(5) Inoltre non vi era diritto di asilo o di
essere
considerati profughi o rifugiati per chi era stato vittima delle

persecuzioni mediche da parte dei medici degli U.S.A. Anche se
una
persona considerata, senza prove, “mentalmente malata”
fosse stata in
grado di scappare all’incombente camera a gas, sarebbe stata rispedita

indietro dagli U.S.A., se avesse fatto cenno alla sua erronea
ed
infamante diagnosi medica.

Torniamo
ora alla falsificazione della storia da parte del “Hygiene

Museum”: Perché il “Hygiene Museum” nega
queste morti, contrariamente
alla realtà e a tutte le buone ragioni? La spiegazione
più probabile è
che viene fatto per proteggere chi ha perpetrato queste morti
e per
nascondere i crimini dei gruppi di occupazione dopo il 1949.
Come ha in seguito continuato a comportarsi la psichiatria, che
viene,
senza che vi siano prove, considerata “scientifica”?
Quali nuovi metodi,
una volta ancora generalmente accettati come metodi “umani”,
sono
seguiti agli eccidi e alle uccisioni che erano state considerate
come
“eutanasia”? La lobotomia, cioè la chirurgia
del cervello.
L’elettroshock, tecnica tuttora utilizzata. Gli shock e i comi

insulinici e, cosa completamente nuova, la somministrazione in

psichiatria di farmaci e droghe che alterano la mente e che sono
nocivi
per il corpo; il tutto sempre sotto la minaccia dell’immediata
messa in
stato di coercizione o l’uso diretto della forza: venire richiusi
e
legati, venire sottoposti al completo controllo da parte di istituti
che
prendono il controllo completo. Il legame di connessione è
la
coercizione, che è un fattore costante in tutti questi
metodi per
ottenere un, così chiamato; spiraglio all’interno della
così chiamata
malattia.
Perfino al giorno d’oggi una persona che sia sopravvissuta alla

psichiatria e che viaggi verso gli U.S.A. può entrare in
quella nazione
solo se mente dicendo di non essere mai stato erroneamente ed

ingiuriosamente classificato come “mentalmente malato”,
come ad esempio
avere la “schizofrenia”.

Tutte
queste violazioni legalizzate dei diritti umani inizia con una

terminologia erronea e diffamante: Questa è l’opinione
del prof. Thomas
Szasz su questo argomento:(6)

La
“schizofrenia” è un’etichetta strategica, come
il termine “Ebreo” lo
era nella Germania nazista. Se volete escludere delle persone

dall’ordine sociale, dovete giustificare questa cosa agli altri,
e in
particolar modo a voi stessi. Pertanto vi inventate una retorica

giustificatoria. Questo è tutto quello che veramente le
brutte parole
della psichiatria significano: sono retorica giustificatoria.
Mettere
un’etichetta su un sacco con scritto sopra “immondizia”
significa
“Buttatelo via! Portatelo via dalla mia vista!” ecc.
Questo era quello
che la parola “Ebreo” significava nella Germania Nazista;
non indicava
una persona con una certa credenza religiosa. Voleva dire
“insettaccio!”, “uccidetelo con il gas!” Temo
che i termini
“schizofrenico”, “personalità sociopatica”
e molti altri termini usati
nelle diagnosi psichiatriche significhino esattamente la stessa
cosa;
significano “pattume umano”, “portatelo via”
“ portatelo via dalla mia
vista.”


Le violazioni dei diritti umani basate sulla medicina hanno raggiunto
il
loro apice nelle uccisioni di massa. Ernst Klee ha fatto un riassunto
di
ciò dicendo: Non erano i Nazisti che avevano bisogno dei
dottori, erano
i dottori che avevano bisogno dei Nazisti.(7)

La
International Association Against Psychiatric Assault (IAAPA)

(Associazione Internazionale contro gli Assalti della Psichiatria),
il
Bundesarbeitsgemeinschaft Psychiatrie-Erfahrener e.V., il Landesverband

Psychiatrie-Erfahrener Berlin Brandenburg e.V. e il Irren-Offensive
e.V.
stanno tutti insieme richiedendo che la mostra e i suoi depliant
siano
cambiati in modo da rispettare la realtà dei fatti e smettere
di
falsificare la storia. I direttori del museo non hanno dato ascolto
a
questa richiesta, ma invece farà soltanto un’aggiunta postilla
al loro
programma di accompagnamento.

Pertanto
vi invitiamo ad fare una protesta pubblica contro questa
falsificazione della storia e a partecipare alla dimostrazione
di
protesta che si svolgerà il giorno dell’inaugurazione,
mercoledì 11
ottobre 2006 alle 12.30, davanti al “Hygiene Museum”
a Dresda.
Alle ore 16 è previsto l’inizio della cerimonia di inaugurazione
della
mostra, alla quale parteciperanno il Ministro Federale dell’Interno,

Wolfgang Schäuble, e l’ambasciatore degli U.S.A..

Le
nostre richieste:
Fine della falsificazione della storia. Smettere di non ammettere
le
uccisioni di più di 20.000 persone da parte della psichiatria
dal 1945
al 1948/49.
Compiere delle investigazioni e delle ricerche e pubblicizzare
su
internet i nomi di tutte le vittime, presunte in 300.000, delle

sistematiche uccisioni di massa mediche compiute dal 1939 al 1949,
così
che i loro parenti possano finalmente imparare qualcosa della
vera fine
della vita dei membri delle loro famiglie e in modo che possa
essere
restituita un minimo di dignità alle vittime, con il riconoscimento
che
queste persone uccise sono esistite e hanno avuto un nome.
Un riconoscimento da parte della pubblica opinione che la psichiatria

internazionale, ed in particolare quella tedesca, a causa degli
omicidi
di massa da essa compiuti e del suo regime di tortura, è
un sistema di
coercizione criminale e non una scienza.

Vogliamo
far notare che la ragione per cui è stata scritta la
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani da parte delle Nazioni
Unite
nel 1948, dopo il processo di Norimberga e gli orrori e le atrocità

delle uccisioni sistematiche di massa della psichiatria nelle
camere a
gas della “Aktion T4”, (le camere a gas che iniziarono
a funzionare nel
1939 come compagna medica/biologica in Germania e che poi si estesero
ai
campi di sterminio in Polonia) – fu anche quella di proteggere
i diritti
umani dalle regole della legge, così che una persona non
possa più
essere costretta a usare la ribellione come ultima risorsa contro
la
tirannia e l’oppressione.

International
Association Against Psychiatric Assault (IAAPA),
Bundesarbeitsgemeinschaft Psychiatrie-Erfahrener e.V., Israeli

Association Against Psychiatric Assault, Weglaufhaus Initiative

Ruhrgebiet e.V., Irren-Offensive e.V., Landesverband
Psychiatrie-Erfahrener Berlin-Brandenburg e.V., Werner-Fuß-Zentrum

Per
la IAAPA: Hagai Aviel, Spechtweg 1, 4125 Riehen, Schweiz

1
vedi www.dhmd.de/neu/index.php?id=835
2 Lambertus-Verlag: Breisgau 1998
3 Faulstich 1998: 670 und 713
4 Faulstich 1998: 715
5 ibidem.: 713
6 dalla: ‘Intervista con Thomas Szasz’, in “the New Physician”,
1969
7 Ernst Klee, citazione dal suo discorso al Congresso IPPNW a
Norimberga
nel 1997

*
Testo del comunicato in inglese http://www.iaapa.de/protest_dresden.htm
* Testo del comunicato in tedesco http://www.psychiatrie-erfahrene.de/


Questo Articolo è stato scritto da antipsichiatria.it
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