IAAPA
International Association Against Psychiatric Assault
 (
L'Associazione Internazionale Contro L'Assalto Psichiatrico)

Chiamata all’Azione

(Risoluzione # 1 dell’Assemblea Generale IAAPA, 28 giugno 2005)

Come conseguenza delle leggi per la territorializzazione dei pazienti, risalenti agli anni ’90, oggi ci troviamo a fronteggiare un nuovo e maligno esempio di aggressione da parte dello Stato terapeutico: lo screening di massa della salute mentale: una diagnosi forzata sull’intera popolazione, implementata legalmente nello Stato dell’Illinois, USA.

Questa è un affronto atroce alla stregua del sistema psichiatrico di sterilizzazione forzata che venne implementata negli USA durante gli anni ’20 e ’30 e che culminò, nella Germania Nazista, nell’uccisione di massa sistematica perpetuata dal genocidio medico del 1939-48. Un genocidio che iniziò con i centri di uccisione presso gli istituti psichiatrici in Germania, culminando nei campi di sterminio dell’Europa orientale. Contro quest’aggressione dobbiamo sviluppare un contrattacco, e proporre un percorso di battaglia completamente nuovo. Dovremmo interrompere ogni sforzo di trovare medici che sostengano le nostre opinioni poiché la categoria medica ha di nuovo dimostrato — con questo affronto dello screening di massa — le sue radici biologico-fasciste.

Dovremmo, invece, unirci alle organizzazioni non-governative per i Diritti Umani. Dobbiamo farci varco nel rifiuto, da parte di queste organizzazioni non governative, ad annoverare nei loro programmi i Diritti Umani delle persone diffamate come «malati di mente», così come pure dobbiamo far breccia nella loro definzione divisa dei Diritti Umani, la quale separa gli esseri umani in «malati di mente» e gli altri, comportando la suddivisione in umani e sub-umani. I prigionieri psichiatrici rimangono i «Prigionieri di Coscienza» dimenticati.

Le nostre organizzazioni esistenti dovrebbero essere mantenute a fini comunicativi, ma il focus della nostra attenzione e dei nostri sforzi dovrebbe spostarsi su organizzazioni quali Amnesty International. Dovremmo formare, all’interno di queste organizzazioni, nuovi gruppi contro la torura concentrandoci sulle torture perpetuate dalla psichiatria coercitiva. Il nostro obiettivo primario è il riconoscimento da parte di queste organizzazioni che il trattamento psichiatrico coercitivo è una forma di tortura in tutto il mondo, e che deve essere proibito. In questo modo abbiamo una possibilità di trovare alleati per la nostra battaglia poiché tutti i gruppi per i Diritti Umani si trovano a sbandierare l’insinuazione che ricorrono ad un doppio standard per misurare e rivendicare i Diritti Umani. È loro obbligo insistere che tutti gli esseri umani detengono gli stessi Diritti Umani e che non vi può mai essere alcuna eccezione che possa escludere le persone medicamente calunniate come «malati di mente».

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